Ue, fondi per l'innovazione: il piano di rilancio
11 dicembre 2012
Non ci sarà un "Piano Davignon" per l'industria dell'auto come vi fu nel 1981 per l'acciaio, ma tutti gli strumenti Ue a disposizione della Commissione sono pronti per gestire la crisi del settore e portarlo al rilancio. I pilastri operativi della strategia di Bruxelles sono cooperazione, assistenza per le chiusure degli impianti, fondi per innovazione e ricerca, sostegno a incentivi pubblici orientati ai consumi, e più attenzione negli accordi commerciali con i paesi terzi."'C'è una volontà da parte di tutti a cooperare a una strategia a difesa dello sviluppo del settore"e questo "ricorrendo solo ove necessario a ristrutturazioni e puntando soprattutto sull'occupazione",assicura il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, che è riuscito a mettere attorno al tavolo i ministri dei 27 responsabili per il settore. Intanto gli stati membri al Consiglio Ue Competitività hanno espresso il loro sostegno al piano strategico per l'auto, "Cars 2020", presentato lo scorso 8 novembre dalla Commissione. La quale ha messo in chiaro che, se non saranno possibili aiuti strutturali all'industria auto, si potrà però puntare su incentivi di stato ai consumatori per l'acquisto di veicoli "verdi", senza preferenze tra auto elettrica, a metano o ibrida. Fondi Ue saranno inoltre disponibili per ricerca e innovazione, oltre che per gestire la riduzione della capacità produttiva.